E’ fissata per il prossimo 25 gennaio l’udienza preliminare sul caso Pfas nel corso della quale il Gip dovrà pronunciarsi sulla richiesta della Procura di Vicenza di riunire i due filoni della maxi inchiesta, che sta ottenendo eco internazionale. Tanto che, di recente, la televisione francese è arrivata a intervistare l’avvocato Matteo Ceruti di Rovigo, promotore e componente della rete professionale Lpteam, ben presente in questo procedimento.

Nel filone principale, infatti, sono state numerose le parti civili costituitesi e ammesse, nel corso dell’udienza dello scorso 20 gennaio: in primo luogo 95 persone offese, sia le Mamme No Pfas, in rappresentanza dei figli, sia altri genitori che, pur non facendo parte dell’associazione, sono comunque preoccupati per i figli minori, per quelli che potrebbero essere su di loro gli effetti a lungo termine di questi inquinanti penetrati nella rete idrica: tutte persone residenti nella “zona rossa” di maggiore contaminazione che si sono sottoposte allo screening con esiti di contaminazione del sangue ai Pfas. A rappresentarli gli avvocati Cristina Guasti e Matteo Ceruti, di Rovigo, e Marco Casellato di Adria. Tutti facenti parte della rete professionale Lpteam.

 Il procedimento penale, che ha avuto enorme eco mediatica, è quello relativo alle sostanze che avrebbero avvelenato l’acqua di una delle falde idriche più grandi d’Europa nelle province di Vicenza, Verona e Padova, provenienti da una azienda di Trissino. Procedimento penale che coinvolge 13 imputati e l’azienda Miteni.

L’udienza preliminare è in corso in Tribunale a Vicenza. Le accuse ipotizzate sono pesanti: disastro e avvelenamento delle acque. Quest’ultima fattispecie prevede, in caso di rinvio a giudizio, la competenza della Corte d’Assise. Secondo la tesi accusatoria, residui di lavorazione dell’azienda sarebbero filtrati sino a portare all’avvelenamento della falda acquifera.

Il filone principale è quello che riguarda i reati che sarebbero stati compiuti sino al 2013. Il secondo filone, invece, riguarda i reati ambientali (oltre a Pfas ci sono GenX e C6o4) dal 2013 al 2017. E’ quello per il quale la Procura di Vicenza ha chiuso le indagini recentemente, domandando la fissazione dell’udienza preliminare e la riunione con quella già in corso. Si deciderà, appunto, il prossimo 25 gennaio.

Intanto, come detto, la televisione francese Arte Tv ha intervistato, all’esterno del tribunale di Vicenza, l’avvocato Matteo Ceruti, nell’ambito di una ampia inchiesta che documenta, a livello europeo, con un particolare focus sull’Italia, dove è deflagrato il caso Pfas, il livello di contaminazione delle falde acquifere a seguito di attività industriali irrispettose dell’ambiente. Per il servizio completo, in lingua francese, CLICCA QUI.

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