Una pronuncia importante, che dispone il non doversi procedere e che è arrivata a fronte di una richiesta del pubblico ministero di condanna per entrambi gli imputati alla pena di due anni e due mesi di reclusione. Uno dei due difensori che l’ha ottenuta è l’avvocato Carmelo Marcello di Ferrara, componente della rete professionale Lpteam. E’ accaduto in Tribunale a Rovigo, nella mattinata di martedì 18 febbraio.

A processo si trovavano, con l’accusa di furto, due bancari, uomo e donna, accusati l’uno di essersi impossessato di 69mila euro, l’altra di 109mila, ai danni della banca per cui lavoravano, Bancadria, in particolare la filiale di Scardovari. Fatti che si sarebbero verificati nel periodo precedente al 22 dicembre del 2015, quando un controllo dell’istituto di credito avrebbe portato alla luce queste presunte irregolarità.

Questa la ricostruzione accusatoria che, però, non ha retto al vaglio del giudizio abbreviato. A fronte di una richiesta di condanna, da parte del pubblico ministero, a 2 anni e 2 mesi, il giudice ha invece disposto il proscioglimento per entrambi gli imputati.

I difensori, infatti, hanno ottenuto che venisse riconosciuta la riqualificazione del fatto dalla iniziale ipotesi di furto a quella di appropriazione indebita. Quest’ultima, però, prevede la querela come condizione di procedibilità. Querela tuttavia ritirata dall’istituto di credito.

Per il proprio assistito comunque, l’avvocato Marcello, nel corso della discussione, aveva varie volte sottolineato come, in realtà, l’imputato non si sarebbe mai appropriato di nulla, limitandosi, per aiutare alcuni clienti in difficoltà, a spostare alcune somme che, però, venivano poi in brevissimo tempo ricondotte alla loro destinazione originaria.

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