Un feroce e insensato pestaggio, scattato in piazza Ariostea a Ferrara e proseguito a lungo, con la vittima, che cercava di scappare, inseguita e picchiata ferocemente altre due volte. Una scena agghiacciante, quella avvenuta lo scorso 7 novembre 2021 e per la quale un giovane ha riportato sia conseguenze fisiche, ora risolte, sia traumi psicologici, più complessi da lasciarsi alle spalle. Per quell’episodio, sono a processo due giovani, all’epoca dei fatti maggiorenni, e due minori, rispettivamente di fronte al Tribunale di Ferrara e al Tribunale dei Minori di Bologna.

Nel primo procedimento vittima e famiglia sono assistiti, come parte civile, dall’avvocato Carmelo Marcello di Ferrara, dello studio legale Mgtm Avvocati Associati, componente della rete professionale Lpteam. La prima udienza ha visto un rinvio al prossimo 8 luglio, quando dovrebbe aprirsi la fase dibattimentale vera e propria.

Tanto la polizia giudiziaria e la Procura, da una parte, quanto il difensore di parte civile, dall’altra, hanno ricostruito nei particolari l’accaduto. Tutto sarebbe nato da una richiesta di una sigaretta, fatta dalla vittima a un altro ragazzo. Quest’ultimo sin da subito si sarebbe mostrato offensivo e provocatorio, con gli amici accorsi a dargli man forte, aggredendo, immobilizzando e picchiando a più riprese il giovane, senza alcun motivo.

Oltre alla prognosi riguardante i danni fisici, che includono una perforazione del timpano, ematomi e traumi vari, per 30 giorni complessivi, nella costituzione di parte civile emergono anche le difficoltà psicologiche successive a quel traumatizzante episodio.

La vittima, infatti, scrive l’avvocato Marcello, “ha riportato non solo problemi di natura fisica, così come agilmente riscontrabile dai certificati medici (…) ma anche psicologici, protratti nel tempo, come, ad esempio, periodi di insonnia, attacchi di panico, ansia associata ad un atteggiamento di chiusura verso l’esterno, che hanno fatto sì che si sottoponesse a visita psichiatrica, con il seguente esito: ‘Disturbo dell’adattamento, con alterazione mista dell’emotività e della condotta lieve – moderata, quale reazione all’evento traumatico patito, che si dimostra idoneo a sostenere un ruolo eziopatogenico relativo alla condizione morbosa descritta”.

La costituzione di parte civile, poi analizza gli aspetti particolarmente esecrabili di questa feroce aggressione. “Pare opportuno richiamare l’attenzione – prosegue l’avvocato Marcello – sul particolare disvalore sociale, oltre che giuridico, del comportamento tenuto dagli imputati, con precipuo riferimento al contesto in cui questo si è realizzato e alla tipologia di violenza realizzata. I fatti reato in esame, infatti, si connotano per particolare gravità, poiché, oltre ad essere stati commessi per futili motivi, sono stati perpetrati attraverso una condotta di gruppo ai danni di un soggetto minorenne. Simile modus operandi pare dunque suscettibile di identificazione in quello che è il deplorevole fenomeno sociale del ‘bullismo’, ultimamente sempre più dilagante tra i giovani, che Amnesty International riconosce come una violazione dell’articolo 2 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, in quanto lede la dignità di chi lo subisce ed è contrario a principi fondamentali quali l’inclusione, la partecipazione e la non discriminazione”.

La contestazione della Procura di Ferrara ai danni dei due imputati all’epoca dei fatti maggiorenni è di lesioni personali dolose, in concorso, aggravate dalla crudeltà e dal fatto che la vittima fosse un minorenne.

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