Un altro processo incentrato su fanghi che sarebbero finiti spanti sui terreni agricoli del Polesine, come fertilizzante, provenienti dalle attività di trattamento, che sarebbero avvenute in maniera non conforme alla legge, nello stabilimento Coimpo Agribiofert di Ca’ Emo, Adria. Un altro processo che vede un avvocato della rete professionale Lpteam, l’avvocato Marco Casellato di Adria, costituito parte civile, a tutela del Comune di Adria.
Si è infatti aperto, in Tribunale a Rovigo, un nuovo filone processuale che può essere inserito nel cosiddetto “Caso Coimpo”. Ossia la maxi inchiesta, avviata dai carabinieri forestali di Rovigo e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Venezia, che avrebbe gettato luce su spandimenti sui campi agricoli di rifiuti speciali, fanghi, che non sarebbero stati trattati, prima di essere avviati verso i campi, nella maniera prescritta dalla legge.
Il filone principale dell’indagine aveva portato anche, nel dicembre del 2017, alla emissione di misure cautelari – non arresti, comunque – a carico dei vertici di Coimpo e Agribiofert. Erano seguite condanne e patteggiamenti.
Nella giornata del 19 febbraio scorso, in Tribunale a Rovigo, si è aperto un processo relativo alle contestazioni “minori”, relative ossia a reati che non rientravano tra quelli per i quali erano scattate le misure e il giudizio immediato.
Si parla, in buona sostanza, di quelle condotte minori e di quelle presunte complicità che, secondo la tesi accusatoria, avrebbero reso possibili gli spandimenti. Le ipotesi investigative parlavano, per esempio, della messa a disposizione dei propri campi da parte di agricoltori che in realtà, sostiene l’accusa, bene avrebbero saputo cosa sarebbe finito sui loro campi.
In origine erano stati indagati anche numerosi autotrasportatori che materialmente, per l’accusa, conferivano i fanghi, ma tutti hanno scelto di uscire di scena oblando, ossia pagando una somma e ottenendo, in questo modo, l’estinzione del reato.
Nell’udienza dello scorso 19 febbraio sono state rigettate le eccezioni sollevate dalle difese. Così rimangono costituire nel procedimento le parti civili: il Comune di Adria, costituito con l’avvocato Marco Casellato, la Provincia di Rovigo, con l’avvocato Eliana Varvara, la Regione del Veneto, con la propria avvocatura.
Otto gli imputati, tra vertici delle due società e figure ritenute di contorno dagli inquirenti.