Giustizia è fatta, per un imprenditore romagnolo, dopo otto anni da quel grave incidente sul lavoro accaduto nella centrale idroelettrica di Mensa Matellica, Cervia (Ravenna) l’11 agosto 2015 quando il piede di un operaio che stava ultimando con un collega i lavori  di pulizia di un grigliato nei pressi della turbina dell’impianto veniva schiacciato dalla caduta a terra della paratia che , fatta alzare per agevolare i lavori da un operatore della ditta che curava i circuiti elettrici , improvvisamente “ ghigliottinò” il piede dell’operaio a causa nella rottura di un tubo dell’impianto oleodinamico.

In primo grado il tribunale di Ravenna aveva deciso di assolvere il fornitore della paratoia, il preposto del cantiere e il Cse (Coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione), e di condannare il committente e chi azionò la paratia.

Nella giornata di giovedì 5 ottobre, invece, la quarta sezione della Corte di Appello di Bologna presieduta dal dott Criscuolo ha assolto l’imprenditore, accogliendo le argomentazioni della difesa, rappresentata sin dall’inizio della vicenda dall’avvocato Claudio Maruzzi, promotore della rete professionale Lpteam, escludendo ogni sua responsabilità, quale committente, circa la causazione del grave evento ai danni dell’operaio.

Evidentemente la Corte felsinea ha disatteso la ricostruzione del giudice ravennate, escludendo la ingerenza nei lavori dell’imputato, vista anche la sua assoluta diligenza nel presidiare tutte le misure di sicurezza del cantiere, nominando tutte le funzioni di presidio della sicurezza. Confermata invece la condanna di chi fece alzare la paratia di macchina. La vittima fu integralmente risarcita dei danni da parte di tutte le assicurazioni coinvolte. Per l’imprenditore è la fine di un incubo, durato otto anni.

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