Altri due importanti processi, uno ambientale e uno relativo a omicidio colposo plurimo e violazioni della sicurezza sul lavoro, che vedeva vari avvocati della rete professionale Lpteam impegnati come difensori di Parte Civile. In secondo grado, le accuse hanno retto, così come in primo, portando anche, dal punto di vista della parte civile, in alcuni casi a un aumento della provvisionale liquidata in prima istanza dal Tribunale di Rovigo (Per i due dispositivi della Corte di Appello di Venezia clicca qui).
Una doppia sentenza di appello, sul caso Coimpo, che, tecnicismi e rivisitazioni delle pene finali, così come dei risarcimenti, a parte, conferma sostanzialmente l’impianto accusatorio, relativamente ai fatti che si sarebbero verificati nello stabilimento in località America, Ca’ Emo, Adria.
Sia relativamente alla devastante tragedia sul lavoro del 22 settembre 2014, quando quattro persone morirono lì, fulminate dalla nube tossica generatasi nel corso della lavorazione; sia relativamente alla vicenda degli spandimenti dei fanghi sui campi, per l’accusa effettuati in maniera illegale e indiscriminata, violando la trafila di trattamenti prevista, con l’unico scopo di massimizzare il profitto.
Coimpo e Agribiofert, infatti, azienda, la seconda, che aveva in affitto parte dello stabilimento della prima, si occupavano del trattamento di fanghi, industriali e da depurazione, per trasformarli in fertilizzante.
Per quanto concerne il procedimento per omicidio colposo, dichiarato inammissibile il ricorso della Procura, la Corte d’Appello ha ridotto le pene, in virtù della intervenuta prescrizione per una serie di contravvenzioni, in tema di reati ambientali e sicurezza sul lavoro, per sei imputati.
Per quanto concerne, invece, il procedimento per gli spandimenti, è stato accolto il ricorso del Comune di Adria, costituito parte civile, la cui provvisionale, ossia l’anticipo sul risarcimento finale, è stata rideterminata in aumento a 30mila euro. Riviste le pene, con riduzione, per due imputati, a seguito dell’assoluzione per alcuni degli episodi contestati. Reggono i risarcimenti alle parti civili, buona parte delle quali seguite dagli avvocati Matteo Ceruti, Cristina Guasti, Marco Casellato e Carmelo Marcello della rete professionale Lpteam.