Una vicenda di stalking che, però, non ha nulla a che vedere con amori e relazioni finite, o mai nate. Ma con la caccia. E’ il processo che si sta discutendo a Ferrara e incentrato su episodi che si sarebbero verificati, secondo la ricostruzione di accusa e parte civile, quest’ultima affidata all’avvocato Carmelo Marcello di Ferrara, componente della rete professionale Lpteam, a Sant’Agostino.

La sentenza è prevista per il prossimo 15 febbraio, ma, all’udienza di discussione, il pubblico ministero ha domandato una condanna a una ammenda di 500 euro dell’imputato, un 55enne che avrebbe messo in atto una vera e propria persecuzione pur di impedire a un 50enne di dedicarsi alla caccia: pedinamenti e controlli con il binocolo, comportamenti volti a rendergli impossibile l’esercizio della attività venatoria. Alla richiesta del pm si è associata la parte civile.

“E’ una vicenda incredibile – ha dichiarato l’avvocato Marcello al quotidiano ‘Il Resto del Carlino’, che ha trattato del processo – che si è protratta a lungo non solo nei confronti del mio assistito, ma anche di altri cacciatori, alcuni dei quali hanno testimoniato in aula nel corso di questo procedimento. L’attività del mio assistito era perfettamente in regola, ma veniva continuamente disturbato dall’imputato, che con ogni mezzo ha cercato di infastidirlo, quasi di provocarlo”.

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