“Pfas: analisi retrospettiva e prospettive future”. E’ stato questo il tema al centro del convegno organizzato lo scorso 6 ottobre a Roma, alla Pontificia Università Lateranense. Lpteam era presente con l’avvocato Matteo Ceruti, promotore della rete professionale, attualmente impegnato, di fronte alla Corte d’Assise di Vicenza, assieme ad altri legali Lpteam, nel processo penale sui danni da Pfas (LEGGI ARTICOLO). La relazione dell’avvocato Ceruti si è concentrata soprattutto sull’analisi dei profili giudiziari.

Ha preso in esame talune delle problematiche più delicate emerse nei primi contenziosi dinanzi ai giudici civili ed amministrativi aventi ad oggetto le sostanze perfluoroalchiliche.

“In particolare – ha spiegato l’avvocato Ceruti – i Tar hanno affrontato il tema della legittimità dei provvedimenti disciplinanti i Pfas quali sostanze “non normate”; profilo quest’ultimo che in ambito penalistico solleva significative criticità tanto in ordine all’antigiuridicità delle condotte, che all’elemento soggettivo del reato”.

“Tutto ciò in processi caratterizzati dal fondamentale ruolo della prova scientifica, oltreché dalla discussa problematica dell’ampiezza del sindacato giurisdizionale sulla discrezionalità tecnica (nei giudizi amministrativi) e sul “rischio consentito” (nei giudizi penali). Rimane infine da comprendere quale sarà l’impatto in questi speciali contenziosi del ruolo esegetico che la magistratura ordinaria ed amministrativa intenderà riconoscere agli artt. 9 e 41 della Costituzione come recentemente riformati”.

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