Condanna dell’imputato a 10 anni e 8 mesi di reclusione per tentato omicidio come reato principale e provvisionale da 50mila euro, in attesa della piena quantificazione del risarcimento, della quale si occuperà il giudice civile. E’ l’importante risultato ottenuto dall’avvocato di parte civile Cristina Guasti,  coadiuvata dalla collega Gina Cappato, del foro di Rovigo, componente della rete professionale Lpteam, nel processo con rito abbreviato tenutosi venerdì 13 settembre di fronte al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Rovigo.

I fatti per i quali si era a giudizio risalgono al Ferragosto del 2023. Quel giorno, l’uomo avrebbe atteso la moglie, dalla quale era in corso di separazione, nel posteggio delle bici della stazione ferroviaria di Rovigo. A carico del marocchino, già a giugno del 2022, era stato emesso un divieto di avvicinamento, nell’ambito di un procedimento penale per maltrattamenti e lesioni.

Quel Ferragosto, attesa la moglie alla stazione dei treni, dopo averla seguita sino all’area adibita a ricovero della biciclette, l’uomo avrebbe estratto un coltello dallo zaino e, presa la donna con la forza, l’avrebbe colpita con varie coltellate. Otto, nel complesso, secondo la ricostruzione dei fatti messa a punto dal personale della polizia, immediatamente accorso sul posto, assieme al Suem 118, con Volanti, squadra mobile e personale della polizia scientifica, le coltellate inferte. I primi fendenti furono determinanti, di portata letifera – come riportato nella consulenze dei medici-legali – quelli che ferirono la donna in maniera seria.

Una storia agghiacciante, nella quale fa capolino, però, anche un eroe. Non per modo di dire. Un eroe vero. Un cittadino senegalese che reagì affrontando l’accoltellatore “armato” solo della sua bici, che aveva parato di fronte alla lama come uno scudo. Un intervento determinante, il suo: perché la donna, sfruttando quel diversivo, benché seriamente ferita all’addome e piena di sangue, riuscì a fuggire.

Una ricostruzione così cristallizzata dal capo di imputazione a carico dell’imputato, che era a giudizio

“1. In ordine al delitto p. e p. dagli artt. 56, 575, 577 comma 1 n. 1) e 3) c.p. perché poneva in essere atti idonei e diretti in modo non equivoco a provocare la morte della moglie (dalla quale era in corso di separazione); più precisamente – in violazione del divieto di avvicinarsi alla donna (conseguente alla misura disposta dal GIP di Rovigo il 16 giugno 2022 nell’ambito del p.p. n. 1162/2022 R.G.N.R.), aspettava quest’ultima al parcheggio delle biciclette della Stazione ferroviaria e nel corso di una lite, mentre lei era di spalle intenta a prendere la bicicletta per andare via, estraeva dallo zaino un coltello da cucina (con lama di 20 cm e manico di 13 cm) con il quale la costringeva a lasciare il mezzo. Dopodiché, le prendeva il polso con forza, la faceva inginocchiare per terra, con una mano la prendeva per i capelli e con

l’altra iniziava a sferrare una serie di coltellate (almeno dieci) che la attingevano in diversi punti del torace e dell’addome, ferendola gravemente. L’evento morte non si verificava perché nel frattempo le urla della donna avevano attirato l’attenzione di alcuni passanti che gli intimavano di fermarsi e chiamavano la Polizia. Condotta aggravata per essere stata commessa con premeditazione e nei confronti del coniuge. In Rovigo, il 1S agosto 2023

  1. In ordine al delitto p. e p. dall’art. 387 bis c.p. perché essendo sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla moglie, disposto dal GIP di Rovigo il 16 giugno 2022 nell’ambito del p.p. n. i162/2022 R.G.N.R., violava la misura come descritto nel capo sub. I. In Rovigo, il 15 agosto 2023
  2. In ordine al delitto p. e p. dall’art. 612 comma 2 cp. perché mentre poneva in essere la condotta di cui al capo sub. l) minacciava la persona intervenuta in difesa della moglie con un coltello dicendole di non intromettersi perché era sua moglie nonché proferiva la frase “stai zitto che quando finisco con lei accoltello anche te”. In Rovigo, il 15.8.2023

Una ricostruzione dei fatti che ha pienamente retto il vaglio del rito abbreviato, all’esito del quale è caduta unicamente l’ipotesi di aggravante della premeditazione.

Condividi sui social