Lo scorso venerdì 6 giugno presso la suggestiva cornice della Società Umanitaria di Milano il professor Daniele Gallo, direttore didattico della scuola, ha presentato il saggio “Diritti umani, un percorso ragionato tra falsi miti e malintese realtà” edito da Key Editore, con l’intervento di uno dei nove coautori della collettanea, l’avvocato Claudio Maruzzi di Ferrara, promotore della rete professionale Lpteam.
L’incontro è avvenuto alla presenza di un nutrito gruppo di studenti nel corso di laurea in mediazione linguistica e culturale promosso dall’Umanitaria. A seguito delle suggestive ed intriganti domande del professor Gallo, pur nella ovvia limitatezza del tempo disponibile, l’avvocato Maruzzi ha sinteticamente riassunto lo spirito del saggio, dedicato al compianto prof. Vittorio Italia, teso ad offrire al lettore numerose declinazioni che il tema dei diritti umani può assumere negli ambiti più diversi.
La collettanea infatti ha spaziato tra materie prettamente giuridiche quali la partecipazione dell’accusato di un reato al “suo” processo (avv. Sara Ammar), il delicato tema del “ne bis in idem” in ambito internazionale (avv. Nicola Madia), ai crimini ambientali (prof. Marco Monzani), al diritto di morire (avv. Fabio Sportelli), al suggestivo rapporto tra arti e Diritti Umani (avv. Alessandro Valenti), all’intelligenza artificiale (avv. Alessandro Traversi e Olivia de Paris), alle contraddizioni tra le carte internazionali dei diritti di stampo occidentale rispetto a quelle di matrice non cristiana, che non riconoscono ad esempio la reciprocità delle tutele e alla fondamentale importanza dei rapporti “tra culture”, che condizionano spesso le dinamiche di integrazione (avv. Domenico Carponi Schittar).
Si è poi passati alla parte più legata all’intervento dell’avvocato Maruzzi, incentrata sulla ricerca delle ragioni che attivano i conflitti umani e i conflitti tra Stati, anche con interessanti digressioni in chiave psicanalitica, per poi passare alle motivazioni antropologiche e religiose che sottendono la ratio delle convenzioni internazionali sui Diritti Umani, per poi ragionare sul concetto di dignità umana correlato all’alveo dei Diritti Umani, concludendo con l’analisi dei rapporti tra “potere” e cittadino, il quale ultimo assume sempre più il ruolo di “nutrimento” dei potenti di turno, con risvolti sempre più allarmanti e inquietanti che si sono manifestati in particolare durante il fenomeno Covid.
L’amara conclusione della riflessione è che una vera tutela dei diritti della persona è assai lontana dall’essere realizzata.